"Perché? Ci sono anche cose casuali nell'universo? Tu sei una grande prova per me e io lo sarò per te, è il Mistero che ha intrecciato le nostre strade. Dico il Mistero per usare i tuoi termini, potrei parlare di 'mio Padre' e sarebbe la stessa cosa, le parole servono soltanto a indicare ciò che non è descrivibile". "Forse non è descrivibile perché non esiste".
"Forse. Allora diciamo che amo credere ai miei sogni e alle allucinazioni che ho avuto durante il coma. Ho imparato che se le cose accadono esiste sempre un senso in esse, per anni mi sono chiesta che cosa fosse giusto; davanti ai bivi sostavo interrogandomi su quale fosse il sentiero da percorrere: era quello di destra? Forse quello di sinistra sarebbe stato migliore... Quello di destra sembrava agevole, ma se dopo la prima curva fosse diventato una foresta impenetrabile? E se il sentiero di sinistra avesse riservato sorprese e tesori? Così rimanevo ferma oppure rimpiangevo la scelta che non avevo fatto appena si presentavano difficoltà lungo la strada da me privilegiata. Alla fine ho compreso che non ci sono scelte giuste e scelte sbagliate: ci sono scelte. Quando sarò in Africa penserò a questo momento e non mi chiederò se ho fatto bene o male a viverlo, valuterò che cosa mi ha portato, quali sono stati i frutti, nulla di più. Sarebbe inutile dire: 'Quel giorno, invece di andare con Rodolfo al lago del Laux, avrei potuto rimanere con mia madre e accompagnarla a far compere a Pinerolo'. Io non posso sapere che cosa sarebbe accaduto se fossi andata con mia madre a Pinerolo, so che cosa sta accadendo qui e Tunica cosa che posso fare è vivere questo sviluppo temporale, l'altro avrebbe potuto essere, ma non è stato, quindi è assurdo occuparsene, rimpiangerlo, desiderarlo. Conosco persone che trascorrono la vita rimpiangendo ciò che non è stato, vivono dicendo 'Se avessi...' e ci aggiungono saputo, potuto, voluto, capito, agito, rinunciato, pensato, osato, creduto, accettato, rifiutato... secondo i casi. Il fatto è che non hanno saputo, potuto, voluto, capito, agito, rinunciato, pensato, osato, creduto, accettato, rifiutato... ed è inutile pensarci perché non c'è modo di verificare 'cosa sarebbe veramente accaduto se'".
"Magari sarebbe stato peggio".
"Non mi sono spiegata. Non sarebbe stato meglio o peggio, sarebbe stata un'altra storia. Non c'è meglio o peggio, c'è come usi le conseguenze delle tue scelte. Finché continui a pensare in termini di meglio o peggio non arriverai da nessuna parte. Ti faccio un esempio. Immagina che tu sia riuscito a superare la lite con Raffaella, dove saresti ora?".
"Probabilmente sarei a casa a preparare i bagagli: se fossimo andati in crociera saremmo dovuti partire domani".
"Saresti venuto a Fenestrelle?".
"Certamente no".
"Quindi non ci saremmo conosciuti".
"Se io non fossi venuto in vacanza da queste parti sarebbe stato difficile conoscerti, soprattutto perché tra poco partirai per l'Africa. Tra l'altro, se non avessi avuto la colica renale, magari non ci saremmo neppure incontrati. Forse ci saremmo incrociati nel bar di Walter, ma non necessariamente avremmo fatto conoscenza".
"Esatto. Quindi litigare con Raffaella e di conseguenza decidere di trascorrere qui le tue vacanze, subire una colica renale e quindi incontrarmi è stato un bene o un male? Sarebbe stato meglio per te andare con lei in crociera oppure è meglio essere qui?"
"Ma... non lo so... - dissi incerto - non posso saperlo adesso, lo deciderò dai frutti che nasceranno dalle mie scelte".
"No, non potrai deciderlo dai frutti, perché non saprai mai quali frutti avresti colto in quell'altra storia; l'unica cosa che potrai fare sarà quella di utilizzare ciò che questa esperienza ti porterà. Se saranno gioie usale, se saranno dolori usali, sii pronto a pagare il prezzo delle tue scelte, sii pronto a riscuoterne i tributi".
"Però esistono scelte dannose, ad esempio: tu mi hai consigliato di non bere alcolici, se lo facessi danneggerei il mio corpo".
"Certamente, però non sai quali sarebbero gli sviluppi di questa azione. Se proprio vuoi trovare un significato che potremmo definire 'bene' contrapposto a un altro che definiremo 'male', ti dirò che a mio parere il concetto di 'bene' coincide con quelli di consapevolezza, armonia e crescita personale; coincide con ciò che dona frutti. Il 'male' per me è stasi, disarmonia, scarsa consapevolezza di sé e del mondo, sterilità. Però hai spostato il senso del discorso, io non ho detto che non ci siano cose dannose, ho detto che a fronte di una scelta fatta non possiamo sapere cosa ci sarebbe capitato se ne avessimo effettuata un'altra e per quanto dolorose o dannose siano le conseguenze di questa scelta, non ha senso sprecare tempo fantasticando sugli immensi vantaggi che ci avrebbe riservato una differente decisione. Se è dolore ciò che abbiamo, è bene che lo utilizziamo al meglio, invece di sprecare tempo a piangerci addosso".
"Quando stavo per iniziare il viaggio in cui mi trasformai in falco, Lupo Saggio mi fece un discorso simile al tuo. Non avevo compreso chiaramente cosa intendesse dire: ora ho capito. Ho passato molto tempo della mia vita a pensare all'infanzia e a come sarebbero state le cose se i miei genitori fossero andati d'accordo; se io non avessi vissuto fino a sette anni con i nonni materni; se avessi frequentato il liceo invece dell'istituto tecnico per geometri che scelsi spinto dalle scarse disponibilità economiche della mia famiglia e dal mio timore nei confronti di greco e latino; se mio padre fosse stato in grado di manifestarmi il suo amore; se avessi ascoltato il suo consiglio e mi fossi iscritto al conservatorio mentre frequentavo l'università... Ho perso del tempo, in effetti hai ragione, non so che vita sarebbe stata quella, ho sempre pensato che sarebbe stata migliore, ma non posso dirlo: questa vita è tutto quello che ho ed è come è, posso solo usarla al meglio".
"Non hai perso tempo - disse Laura con tenerezza - è il tempo che c'è voluto perché tu comprendessi questa cosa, ci sono persone che vivono l’intera vita senza capirlo".