La Capanna del Sudore è una cerimonia che appartiene alla tradizione dei popoli nativi americani, è un rito di ringraziamento alla vita e di purificazione sul piano fisico e spirituale. La Capanna del Sudore è una struttura a forma di cupola a base circolare, costituita da sedici rami di salice o di nocciolo che sono piegati ed intrecciati. Secondo la tradizione Navajo, l’accesso all’interno è dato da una porta piuttosto bassa e rivolta verso l’Est, la direzione da cui giunge la benedizione dello Spirito; l’ingresso è allineato con un piccolo altare antistante la Capanna e con il falò in cui sono riscaldate le pietre necessarie alla cerimonia.
Secondo altre tradizioni (Lakota, Cheyenne, Apache…), le modalità di svolgimento del cerimoniale possono essere molto diverse tra loro, pur mantenendo fermi i significati profondi e simbolici, del rito. Sui rami della struttura sono stese delle coperte ed un telo impermeabile alla luce, in modo che al momento della chiusura della porta l’interno sia completamente buio. Nel centro della Capanna, si trova una buca utilizzata per contenere le pietre incandescenti introdotte nei quattro tempi della cerimonia; sui sassi viene poi spruzzata acqua, utilizzando rami di conifera e d’altre piante sacre.
Svolgimento e significato del rito
La cerimonia inizia con la benedizione e l’accensione del fuoco, in cui sono riscaldate le pietre per tre ore circa.
Appena le pietre sono pronte, le persone siedono in cerchio di fronte alla Capanna, si fuma la pipa come segno di preghiera e ringraziamento; quindi s’invocano gli Spiriti delle Quattro Direzioni, Padre Cielo, Madre Terra e lo Spirito Divino, al fine di ottenere protezione e benedizione. Infine, la Capanna è purificata all’esterno e all’interno utilizzando erbe aromatiche, i partecipanti bevono una tisana a base di salvia, rosmarino e limone, quindi entrano nella Capanna Sudatoria. I quattro momenti del cerimoniale all’interno della Capanna Sudatoria, sono definiti “Porte”, ogni Porta è finalizzata ad una situazione specifica.
La prima Porta è dedicata al ringraziamento del luogo, degli spiriti e delle creature che lo abitano; è il momento in cui i Protettori delle Quattro direzioni, gli Spiriti Cosmici e Ancestrali, gli Antenati, lo Spirito Divino, sono chiamati per partecipare alla cerimonia e fanno il loro ingresso nel Cerchio Sacro della Capanna.
In questa fase sono sempre introdotte dodici pietre incandescenti, quindi l’ingresso è chiuso e la cerimonia ha inizio. Conclusi i canti e le preghiere, l’accesso è riaperto e si fa una pausa in cui sono distribuite acqua e la tisana. Tra una porta e l’altra chi lo desidera può uscire all’esterno.
La seconda Porta è dedicata a chi guida il canto e la preghiera, perché abbia la giusta centratura e la forza necessaria. Vengono introdotte altre pietre in numero variabile, a discrezione della persona responsabile del fuoco che viene detta Uomo o Donna del Fuoco. Quando tutte le pietre sono state collocate, l’ingresso viene chiuso e la cerimonia continua. Conclusi i canti e le preghiere, l’accesso viene riaperto e si fa una pausa in cui vengono distribuite acqua e la tisana. Anche in questo caso, chi desidera uscire può farlo.
La terza Porta è dedicata alle persone che siedono in cerchio all’interno della Capanna, è il momento del ringraziamento e della preghiera individuale; è possibile pregare per se stessi e per altre persone, chiedendo la protezione e l’aiuto dello Spirito Divino e degli Spiriti che sono stati invocati. Sono introdotte altre pietre in numero variabile, a discrezione della persona responsabile del fuoco. Quando tutte le pietre sono state collocate, l’ingresso viene chiuso e la cerimonia continua. Conclusi i canti e le preghiere, l’accesso viene riaperto e si fa una pausa in cui vengono distribuite acqua e la tisana. Tra una porta e l’altra chi lo desidera può uscire all’esterno.
La quarta Porta è dedicata a tutto ciò che è esterno alla capanna, quindi al mondo intero; è il momento di pregare per quelli che hanno partecipato alla cerimonia rimanendo all’esterno della Capanna, per le persone che sono lontane, per l’umanità intera, per la pace, per la fratellanza, per l’amore universale. Vengono introdotte le pietre rimanenti, in modo da utilizzarle tutte. Quando le pietre sono state collocate, l’ingresso viene chiuso e la cerimonia continua. Conclusi i canti e le preghiere, l’accesso viene riaperto, anche in questo caso, chi desidera uscire può farlo. Quando tutte le persone sono rientrate, viene distribuito e condiviso il cibo rituale che è costituito da mais, frutta e carne (normalmente tonno).
A questo punto la cerimonia è conclusa e le persone escono definitivamente dalla Capanna.
I significati di questa cerimonia sono molti, l’ingresso nella Capanna del Sudore rappresenta simbolicamente il ritorno all’utero di Madre Terra, quindi la conclusione del rito costituisce una rinascita.
La Capanna è il momento del ringraziamento per la vita che c’è stata data e per questo motivo si offrono canti, preghiere ed il proprio sudore; è l’occasione per ricongiungersi con la dimensione Spirituale, con gli Spiriti Universali, con lo Spirito Divino; è il tempo sacro in cui chiedere aiuto e protezione per se stessi, per i propri cari, per il mondo intero. Anche il corpo fisico viene purificato attraverso la sudorazione, infine, la condivisione in gruppo aiuta ogni partecipante a ritrovare il contatto con gli altri.
La Cerimonia della Capanna Sudatoria è un momento di festa, d’allegria e di contatto con la natura, ci s’incontra anche per ridere, scherzare e stare in compagnia.
La Capanna del Sudore non è una sauna, non è un seminario, non è un corso di sciamanismo, non è una forma di psicoterapia, non è una cura per guarire dalle malattie, non è un modo per ottenere visioni mistiche: è un rito sacro di preghiera, ringraziamento, purificazione, benedizione e condivisione. È perciò necessario avvicinarsi alla cerimonia con rispetto e prudenza per se stessi e per gli altri, essendo consapevoli di ciò che accade e del significato sacro e profondo insito in questo rito.
In ogni momento della cerimonia la partecipazione è di tutti e tutti sono considerati uguali tra loro; chi conduce il canto e la preghiera non deve essere visto come una persona “speciale” o superiore, il suo unico ruolo è di coordinare il cerimoniale poiché è depositario degli insegnamenti che provengono da un’antichissima tradizione.
È bene sapere che la cerimonia non riguarda soltanto l’ingresso nella Capanna del Sudore, tutte le operazioni necessarie alla realizzazione dell’evento vengono condivise tra tutti i partecipanti: la disposizione delle coperte e del telo sulla struttura della Capanna, la raccolta dell’acqua, la preparazione della tisana e del cibo sacro, la pulizia del terreno ed il recupero delle coperte dopo la conclusione del rito.
Non siamo nativi americani, quindi, questa Capanna Sudatoria e le cerimonie che si svolgono ad Altrove Punto Esteso, non sono riti “Indiani”, bensì momenti sacri che possiamo realizzare grazie agli insegnamenti che abbiamo ricevuto da indiani d’america quali Francis Mitchell, uomo Sacro della Nazione Navajo (New Mexico, USA); Sara Smith, Grande Madre della Nazione Irochese (Ontario, Canada); i Danzatori Sacri Aztechi del gruppo Sesto Sol (Mexico). Ringraziamo questi maestri per aver condiviso con noi la loro cultura e le loro tradizioni.
Come partecipare
Come abbiamo visto, la Capanna del Sudore non è un bagno di vapore, ma le reazioni fisiologiche di un soggetto che si trovi al suo interno, sono assimilabili a quelle che avvengono durante una sauna; per intervenire è quindi necessaria la presentazione di un certificato medico di sana e robusta costituzione, richiesto con la specifica motivazione di “idoneità a partecipare ad una sauna”.
È consigliabile una colazione leggera o ancor meglio il digiuno
Servono: un costume da bagno (per le donne, in alternativa al costume, può essere usato un leggero scamiciato in cotone oppure slip da bagno e maglietta in cotone), un accappatoio, un asciugamano, un paio di ciabatte, uno stuoino (non di materiale plastico o sintetico).
Durante il periodo mestruale non è possibile partecipare alla cerimonia.
L’esperienza è sconsigliata a chi soffre di claustrofobia, problemi respiratori, d’asma, di problemi cardiocircolatori, renali, psichiatrici.
Per entrare nel Cerchio Sacro all’interno della Capanna, è necessario conoscere il senso della cerimonia ed essere psicologicamente e spiritualmente pronti per l’esperienza. Chi si avvicina al rito deve seguire un percorso di preparazione che consiste nell’intervenire ad una o più capanne come assistente; questo significa svolgere un ruolo d’aiuto nella realizzazione della cerimonia, partecipare ai canti ed alle preghiere, ma senza entrare nella Capanna dopo l’ingresso delle pietre.